
Fanano (MO), — Il presidente del CONI Emilia-Romagna, Andrea Dondi, ha partecipato mercoledì sera alla presentazione ufficiale della 10ª edizione del Memorial Francesco “Chicco” Seghedoni, torneo di calcio giovanile dedicato alla memoria del dirigente Lapam e giornalista della Gazzetta di Modena.
La serata, svoltasi in piazza a Fanano, ha visto la premiazione di atleti locali distintisi in diverse discipline e la partecipazione, oltre al CONI regionale, della FISI Emilia-Romagna. Sul palco anche i fratelli Miro e Flora Tabanelli, punte di diamante dello sci freestyle italiano.
Il torneo, in programma dal 4 al 12 agosto presso lo stadio Sandro Pertini di Fanano, vedrà impegnate le formazioni Under 17 di Inter, Modena, Atalanta e Sassuolo in un quadrangolare di alto livello tecnico. L’iniziativa è organizzata da Comune di Fanano e Fanano è, con il patrocinio di Lapam Confartigianato Imprese Modena – Reggio Emilia, FIGC Modena e Ordine dei Giornalisti Emilia-Romagna.

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Diffondere e favorire la cultura e il diritto alla pratica sportiva per tutte e tutti. Con questo obiettivo Regione e Coni Emilia-Romagna hanno siglato un accordo valido fino al 2026 che entra ora nella fase operativa.
Alla base, il riconoscimento del valore dello sport come collante sociale, anche per promuovere comportamenti leali, inclusivi, non violenti, nel rispetto delle regole comuni, e di contrasto a tutte le forme di discriminazione, dal razzismo al bullismo. E come alleato per la promozione del benessere psico-fisico individuale e collettivo, per perseguire sani stili di vita e nella prevenzione delle malattie, basti pensare che una recente ricerca della Scuola regionale dello Sport quantifica in 5,86 euro il risparmio del servizio sanitario per ogni euro investito in ambito sportivo.
E non solo, perché lo sport è anche veicolo di valorizzazione e conoscenza turistica del territorio e di sviluppo sostenibile.
Cuore dell’accordo, dunque, la collaborazione tra i due Enti al fine di realizzare programmi comuni di formazione e promozione sportiva, in particolare la valorizzazione del patrimonio culturale della pratica sportiva di cui il Coni è massimo depositario e interprete, oltre ad attività di studio e ricerca in collaborazione con gli atenei dell’Emilia-Romagna.
Questi i temi al centro dell’incontro, oggi a Bologna in viale Aldo Moro, tra il presidente della Regione, Michele de Pascale, il presidente del Coni regionale, Andrea Dondi, firmatari dell’accordo, alla presenza dell’assessora regionale a Sport e Turismo, Roberta Frisoni e del vice presidente della Scuola regionale dello sport, Roberto Gianaroli.
“Lo sport è parte integrante e strategica dell’azione regionale- affermano de Pascale e Frisoni-. Sia per il valore aggiunto che la pratica sportiva porta nella società, valorizzando e diffondendo il dialogo e il rispetto tra le persone attraverso comportamenti leali e inclusivi, sia per l’indubbio contributo alla promozione della salute a tutte le età. Senza contare l’impatto, economico e reputazionale, che i grandi eventi sportivi hanno sul nostro territorio, insieme allo spirito positivo di emulazione che sono in grado di generare soprattutto nei giovani che si approcciano alla pratica motoria. Riteniamo che la collaborazione con il Coni regionale, che ringraziamo, potrà quindi formare una nuova leva di operatori e manager capaci di promuovere a tutto tondo lo sport e i suoi valori tra le cittadine e i cittadini e di realizzare lo sviluppo di progetti per rendere l’attività motoria un diritto praticabile da tutte e tutti”.
“Per il movimento sportivo si tratta di una grande opportunità – ha detto alla firma dell’accordo il presidente del CONI Emilia Romagna Andrea Dondi - per la quale ringraziamo il presidente Michele de Pascale e tutti coloro che hanno lavorato a questo accordo, dall’assessora Roberta Frisoni al coordinatore delle politiche sportive Giammaria Manghi. Grazie a questa intesa sarà per noi molto più facile andare incontro alle esigenze del mercato sportivo, riuscire a cogliere le opportunità per un costante miglioramento dell’offerta della Scuola Regionale dello Sport, aumentare il numero dei praticanti, contribuire ad aiutare gli amministratori locali a progettare impianti sportivi dedicati e utili alle esigenze del loro territorio ed una collaborazione sempre più stretta per la realizzazione di bandi sportivi regionali con l’obiettivo che possano andare sempre più incontro alle esigenze concrete delle società sportive nella realizzazione degli eventi e nell’elaborazione di progetti per la crescita quantitativa e qualitativa del mondo sportivo”.
L’accordo
Tra gli obiettivi dell’accordo di collaborazione, l’attivazione di seminari di insegnamento e allenamento rivolti a più destinatari, spaziando da corsi e seminari specifici per il mondo dello sport - con un focus sullo ‘sport management’ -, ad attività informative sui valori e le potenzialità sociali dello sport e la promozione di corsi di formazione da realizzare insieme alla Regione e agli organismi sportivi (FSN/DSA/EPS/AB), per il tramite della Scuola Regionale dello Sport del Coni, per formare persone con competenze anche trasversali in grado di accompagnare il cambiamento nel mondo dello sport.
E poi, sostegno alla diffusione della cultura sportiva, anche al fine di prevenire forme di bullismo e razzismo e sviluppo di studi e ricerche anche in collaborazione con le Università della Regione.
Sono previste azioni finalizzate a rendere la pratica delle attività motorie e sportive il più accessibile possibile, ampliandone l’accesso soprattutto per quanto riguarda i giovani e gli over 65, nonché le persone in situazioni di disagio psico-fisico e/o sociale. Spazio alla diffusione dei valori di lealtà, correttezza e legalità in contesti disagiati e caratterizzati da un alto rischio di criminalità e dispersione scolastica, con attività da promuovere anche negli istituti penitenziari. Infine, la realizzazione di iniziative sportive legate alla promozione territoriale attraverso l'integrazione delle politiche sportive con quelle turistiche, in particolare nei luoghi e contesti storici, paesaggistici e naturali, nelle aree attrezzate e nei parchi della Regione rilanciando, attraverso lo sport, lo sviluppo sostenibile del territorio e il rafforzamento di collaborazioni istituzionali, in particolare sui progetti centri Coni, quali Educamp, oltre alla partecipazione della rappresentativa regionale alle fasi finali dei Trofei Coni.

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Montemor-o-Velho (Portogallo) – Un oro, un argento e un bronzo: il Mondiale Under 23 di canoa velocità si è trasformato in un autentico trionfo per Lucrezia Zironi, talento cristallino del kayak italiano e modenese doc, in forza alle Fiamme Azzurre (dopo gli esordi con la Canottieri Mutina). A Montemor-o-Velho, in Portogallo, l'atleta ha riscritto la storia del kayak azzurro centrando il podio in tutte e tre le distanze in cui ha gareggiato nella categoria K1 Under 23: 1000, 500 e 200 metri.
Un oro mondiale nella distanza regina
Il capolavoro arriva sulla distanza del chilometro. In una finale emozionante e tatticamente perfetta, Zironi si è imposta in rimonta conquistando il titolo mondiale U23 nel K1 1000 metri. Dopo un avvio brillante, ha saputo gestire la fatica e i cambi di ritmo per poi scatenare tutta la sua potenza nella seconda parte di gara. Il cronometro si è fermato a 4'03"80, lasciandosi alle spalle l'uzbeka Tanatmisheva (4'05"97) e la tedesca Roesseling (4'06"51). Un oro pesantissimo, conquistato in una delle distanze olimpiche per eccellenza.
Bronzo nei 500 e argento nei 200: il podio è sempre suo
Nei giorni successivi, Lucrezia ha proseguito il suo Mondiale da sogno. Nei 500 metri, una delle distanze più insidiose, ha saputo conquistare una splendida medaglia di bronzo, chiudendo in 1'54"00 grazie a una seconda parte di gara letteralmente bruciante, dove ha firmato il miglior intertempo tra tutte le finaliste. Davanti a lei solo l’australiana Natalia Drobot (oro in 1'52"27) e la slovacca Bianka Sidova (1'52"92), ma il distacco è stato minimo.
Infine, nel K1 200 metri, la modenese ha sfiorato un altro colpaccio. In una finale sprint tiratissima, ha tagliato il traguardo in 42"46, assicurandosi l’argento mondiale, battuta solo dalla canadese Toshka Besharah (41"76), con l’ungherese Dorina Decsi a chiudere il podio in 42"73. Una prestazione che conferma ancora una volta la sua versatilità su tutte le distanze.
Un'estate da protagonista assoluta
Quello di Montemor-o-Velho è stato il coronamento di un’estate magica per Lucrezia Zironi, già protagonista in ambito internazionale nei mesi precedenti. L’azzurra ha saputo tenere alta la bandiera italiana in un contesto di altissimo livello, con quasi mille atleti provenienti da 70 nazioni e 44 titoli in palio tra gare individuali e di equipaggio.
La scelta, condivisa con lo staff tecnico azzurro, di non partecipare alla finale del K1 5000 metri ha chiuso con intelligenza e lucidità una rassegna iridata già ampiamente memorabile, evitando inutili rischi dopo le tre battaglie vinte sulle distanze più brevi.
Una campionessa con lo sguardo al futuro
Figlia d’arte – il padre Davide Zironi è presidente regionale della federazione e team manager della nazionale – Lucrezia ha dimostrato di essere una delle stelle più brillanti del panorama italiano. Con lo sguardo già proiettato verso i prossimi grandi appuntamenti internazionali, l’obiettivo a lungo termine è chiarissimo: le Olimpiadi di Los Angeles 2028.
Intanto, a Montemor-o-Velho, è esplosa la festa. Con il sorriso sul podio e tre medaglie al collo, Lucrezia Zironi ha scritto il suo nome nella storia della canoa italiana. E siamo solo all'inizio.