Da Lugo di Romagna alla Corea del Sud, passando per le piste di atletica dove era una promessa: Lorenzo Bilotti non si è arreso ai guai fisici e in poco più di un anno è diventato un pilastro della squadra azzurra del bob a 4 che sabato 24 e domenica 25 febbraio cercherà una posizione di prestigio alle Olimpiadi Invernali. Il suo ruolo è quello di frenatore, ma anche in spinta la sua velocità serve tantissimo all'equipaggio azzurro, allenato dall'ex bronzo mondiale di San Secondo Parmense Samuele Romanini.
QUI il video con l'intervista a Bilotti prima della sua gara.
Nel giorno in cui Sofia Goggia corona il sogno di una vita, conquistando l'oro nella discesa libera femminile, gli skiman del nostro Appennino continuano a fare incetta di medaglie. Con la staffetta mista di biathlon nella quale la Norvegia è arrivata seconda e l'Italia terza, salgono a cinque le medaglie conquistate da Gianluca Marcolini (1 oro, 2 argenti e 2 bronzi) e a due quelle messe in cascina da Simone e Alessandro Biondini con l'Italia, entrambi bronzi. Per quanto riguarda la Norvegia, il biathlon è per altro una delle discipline decisive a collocare la nazione nordica in cima al medagliere provvisiorio.
Un giallo per gli azzurri la volata finale, nella quale Windisch era riuscito a prevalere sul tedesco Peiffer, ma cambiando traiettoria. I giudici hanno sopeso l'ufficializzazione della classifica per oltre mezzora, salvo poi non cambiare nulla e lasciare il bronzo al collo dell'Italia che schierava Lisa Vittozzi, Dorothea Wierer, Lukas Hofer e appunto Dominik Windisch.
Proprio Dorothea Wierer ha dedicato la medaglia allo staff e agli skiman: «C'è una squadra dietro, che non si vede mai, ma che è il pilastro delle nostre prestazioni: questo bronzo va soprattutto a loro, ai tecnici e agli skiman che ci hanno preparato così bene». Ora per il biathlon le due ultime staffette, femminile e maschile: altre due battaglie con Italia e Norvegia protagoniste.
Tanti atleti, tante storie di sport, certo. Ma anche la politica che si intreccia con le gare e veri personaggi coloratissimi che si incrociano durante e dopo gli eventi. Le Olimpiadi, in fin dei conti, sono anche questo. La delegazione della Corea del Nord, ad esempio, è una delle grandi attrazioni dei giochi: le cosiddette "cheerleaders" nordocoreane si spostano in massa da un palazzetto all'altro, dalle tribune dello sci alpino fino alle piste di ghiaccio, per seguire i propri connazionali. Che spesso sono nelle retrovie delle graduatorie, come ad esempio i due gigantisti Kang Song Il e Choe Myong Gwang, rispettivamente giunti al traguardo finale della loro prova con 44 e 54 secondi di ritardo dal campione Marcel Hirscher, di fatto una manche in più. Le tifose però non si scoraggiano mai e sono anzi molto rumorose.
La curiosità ulteriore, nel rapporto tra le due coree, è che tifosi del Nord e del Sud sventolano insieme la bandiera bianca e azzurra che rappresenta lo stato unificato: un sogno per la gran parte della popolazione coreana, forse più vicino alla realtà grazie alla distensione creata proprio dai giochi. Infine i tifosi kenyani, numerosi in maniera inverosimile e rumorosi per tifare Sabrina Simader, idolo nazionale cimentatasi sia nello slalom gigante, dove è uscita, che nel supergigante dove è arrivata 38esima tra le urla dei suoi connazionali.
Mentre nel biathlon le azzurre, i cui sci sono preparate dai nostri Simone e Alessandro Biondini, ancora una volta si devono accontentare delle posizioni appena giù dal podio (quarta Lisa Vittozzi e sesta Dorothea Wierer), è la truppa norvegese, guidata dallo skiman di Frassinoro Gianluca Marcolini, a mietere medaglie su medaglie, come ci si attendeva alla vigilia: ieri è arrivato l'oro di Johannes Boe nella 15km individuale, con gli italiani lontanissimi dalle posizioni che contano e il francese Martin Fourcade tradito dall'emozione all'ultimo poligono quando era in testa senza discussioni; stasera invece è stata la volta del bronzo di Tiril Eckhoff. Salgono così a tre le medagli nel forziere di Marcolini e della Norvegia.
Sono infine atterrati oggi in Sud Corea i ragazzi del bob, tra di loro il lughese Lorenzo Bilotti (che sarà impegnato nel bob a 4) e i tecnici di Parma Samuele Romanini e Fabrizio Tosini. Bilotti sarà in pista negli ultimi due giorni di Olimpiade, il 24 e 25 febbraio.
Ha concluso la sua avventura Olimpica ieri, Matteo Guarise, con un decimo posto nel pattinaggio artistico coppie che lo soddisfa appieno: un punteggio totale oltre i 200 e una lotta alla pari con le migliori coppie del mondo. Ma non c'è tempo per riposarsi, a marzo ci sono i Mondiali a Milano e poi c'è da preparare una nuova Olimpiade, nel 2022 a Pechino.
QUI potete ascoltarlo prima della sua partenza per tornare in Italia.