Presentato l'accordo CONI-Confcooperative. Il saluto di William Reverberi dopo 12 anni

Consiglio CONI

Al termine del Consiglio Regionale del CONI dell'Emilia Romagna che si è tenuto presso il Cierrebi Club in via Marzabotto 24 a Bologna, il presidente William Reverberi e quello di Confcooperative Lanfranco Massari hanno sottoscritto e illustrato un importante accordo di collaborazione tra CONFCOOPERATIVE e CONI per incentivare la promozione e lo sviluppo dello sport dilettantistico, impegnandosi a porre in essere azioni comuni tese alla maggior diffusione della pratica sportiva.

Reverberi e Massari firmano laccordo

Per il presidente Reverberi, che ha già annunciato al presidente nazionale del CONI Gianni Petrucci la decisione di non proseguire un cammino iniziato ben 12 anni fa, è stato il modo di poter salutare le tante persone che in questi anni hanno contribuito alla vita e alla crescita dello sport nella nostra regione. Nel suo saluto Reverberi ha sottolineato: “Ci lasciamo alle spalle anni di appassionato lavoro. Anni in cui, in linea con lo spirito del nostro “Manifesto dello Sport Emiliano -Romagnolo” e con i valori espressi dalla Carta di Trento, abbiamo cercato tutti insieme di rafforzare il ruolo, la progettualità, l'immagine e l’autorevolezza del CONI dell’Emilia-Romagna e contestualmente di consolidare e qualificare la vicinanza alle nostre Società Sportive troppo spesso abbandonate dalle Istituzioni e dal mondo politico. Nel declinare questa linea politico-strategica è stato particolarmente prezioso il quotidiano lavoro che abbiamo sviluppato insieme ai nostri Comitati Provinciali, cercando di coniugare la creatività del territorio con il rispetto della necessaria coesione, soprattutto per ciò che riguarda la formazione e l’aggiornamento degli operatori sportivi. Nel prendere atto con soddisfazione dei risultati ottenuti dobbiamo onestamente riconoscere che permangono ancora aree di miglioramento e che alcuni obiettivi che ci eravamo prefissi sono apparsi un po’ troppo ambiziosi rispetto all’evoluzione negativa che ha assunto il “Sistema Paese”, di cui il “Sistema CONI” fa intrinsecamente parte.

Reverberi e Massari

Il contributo di idee e di esperienze dei tanti amici del Consiglio e della Giunta ha consentito di dare nuovo slancio a livello territoriale alla nostra organizzazione, non perdendo occasioni per fare sentire la nostra voce nei confronti delle forze politiche chiamate a governare le Comunità dell'Emilia – Romagna”. Guardando al futuro il presidente ha parlato di opportunità: “ La nostra voce deve saper essere convincente nei confronti del Comitato Olimpico Nazionale e delle sue componenti (FSN – DSA – EPS - AB) affinché possa crescere la consapevolezza della necessità di una reale legittimazione ed autonomia politica e finanziaria dei livelli territoriali delle nostre strutture periferiche. I Comitati Regionali e le rispettive Delegazioni Provinciali devono essere in grado, con sempre maggiore incisività, di delineare nuovi percorsi, capaci di mettere al centro: il diritto alla pratica sportiva; la funzione associativa dello sport; il contributo dello sport allo sviluppo economico e sociale del territorio. L’autoriforma, approvata anche dal Ministero, rischia oggi di mettere in discussione il comune lavoro fatto sul territorio nell’ottica di affermare una più forte democrazia partecipativa all’interno degli organismi di governo del movimento sportivo. Se il CONI ha saputo essere, negli anni, punto di riferimento politico-organizzativo e sintesi unitaria nel rispetto delle diversità delle realtà esistenti lo si deve al buon lavoro svolto dai presidi territoriali :

1) del CONI;

2) del CIP;

3) delle Federazioni Sportive Nazionali;

4) degli Enti di Promozione Sportiva;

5) dalle Società Sportive e dal Volontariato.

Ne sono testimonianza i consensi che, nel tempo, hanno raccolto le progettualità che si sono concretizzate a livello Provinciale: Alfabetizzazione Motoria, Giochi della Gioventù, Campionati Sportivi Studenteschi, Centri di Avviamento allo Sport, Gioco Sport, Educamp, etc.... Ora, proprio mentre nel Paese forte è l’esigenza di tornare vicino alla gente e dare un senso ad un nuovo modello di decentramento, efficace ad affrontare i problemi nel punto più vicino in cui si presentano, il Consiglio Nazionale ha ritenuto di proporre al movimento sportivo ed al Governo un progetto di riforma destinato a rafforzare la visione centralista del sistema. Anche la nostra Regione deve sapere investire in progettualità e risorse tese a favorire lo sport dilettantistico avendo attenzione alla qualificazione degli assetti urbani, alla polivalenza degli impianti, al coinvolgimento del capitale privato.

E’ tempo, amici, di guardare al futuro non avendo timore del “cambiamento” e mettendo al centro la valorizzazione di tutte le forze che hanno scelto di fare dello sport un elemento di crescita di una società in profonda trasformazione.

Forte dovrà essere l’impegno per mettere al centro:

L’Autorevolezza del Sistema Sportivo;

La qualità, le competenze e la competitività delle Associazioni Sportive;

L’inserimento dei laureati in Scienze Motorie nel sistema sportivo regionale;

La Formazione, la Documentazione (tutelare le tre biblioteche esistenti) e la Ricerca applicata;

Lo sviluppo della Promozione Sportiva Giovanile;

La diffusione di una cultura che esalti i valori educativi e sociali dello sport.

Cari amici, possiamo ottenere questi risultati, soltanto se saremo capaci di “Fare Sistema”, orientando e coordinando le nostre azioni per:

assicurare sostegno alle Società Sportive ed al Volontariato che le anima; individuare percorsi condivisi fra Federazioni Sportive Nazionali e Enti di Promozione Sportiva;

potenziare, d’intesa con il mondo universitario, l’Area della formazione e della ricerca; garantire, in stretta sinergia con le Direzioni Scolastiche, lo sviluppo dell’attività motoria e sportiva scolastica;

creare i presupposti per consentire l’accoglienza nelle società sportive dei ragazzi e delle ragazze portatrici di culture ed abilità diverse;

impegnarsi per il conseguimento della cittadinanza italiana da parte degli atleti figli di immigrati e nati in Italia.

Il percorso che ci attende non sarà facile, non mancheranno salite e difficoltà. Ma non per questo ci dovremo perdere d’animo. Con il contributo di tutti e nel pieno rispetto dei ruoli e di quelle diversità, che rappresentano la ricchezza di un patrimonio che abbiamo saputo costruire tutti assieme, cambiare è possibile. Ecco perchè la nuova Presidenza, la futura Giunta ed il Consiglio Nazionale saranno chiamati a valutare serenamente, all’inizio del loro mandato, l’opportunità di rivisitare alcune delle decisioni prese. Il tempo che ci sta di fronte deve mirare all’apertura di un confronto pacato per costruire tutti assieme e con il contributo dei rappresentanti territoriali un nuovo modello di sport nel nostro Paese capace di trasformare la crisi in opportunità di cambiamento e sviluppo. Sarebbe una scelta di democrazia partecipata. Spiace comunque dovere prendere atto del ritardo storico della nostra classe politica nel cogliere le potenzialità dello sport sempre più inteso come strumento educativo Il Paese ha bisogno di una politica orientata a sostenere azioni che sappiano entusiasmare, trasmettere emozioni, coltivare sogni e, soprattutto, dare speranza ai nostri giovani. Le nostre Società Sportive sentono forte l'esigenza di essere aiutate nella loro funzione di agenzie educative.

E’ giunto il tempo di un approccio diverso operando scelte coraggiose sostenendo politiche basate sulla centralità della persona. Per quanto mi riguarda devo confessarvi che non sono le sfide che il cambiamento ci impone a spaventarmi. In tutta onestà però ritengo essere giunto il momento, dopo tanti anni di militanza volontaria nell’ambito del CONI e delle Federazioni, di “passare il testimone”.

Vi ringrazio per la collaborazione, la stima e l’amicizia che mi avete riservato in tutti questi anni”.

Bologna, lì 15 dicembre 2012

Matteo Fogacci

Ufficio stampa CONI

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