Presentato "Il libro d'oro dello sport italiano" coordinato da Mauro Checcoli
Una risposta progettuale, capace di trasformare gli errori in basi solide per il futuro. Nasce con questo intento “Il libro d'oro dello sport italiano”, volume che il suo coordinatore, Mauro Checcoli, vincitore di due medaglie d'oro nell'equitazione alle olimpiadi di Tokyo nel 1964 e ora presidente dell'Accademia Olimpica Nazionale Italiana, ha voluto pubblicare, con il contributo di tanti personaggio del mondo sportivo, economico e politico, per proporre specialmente alla politica, una strada per ristabilire il giusto modo di gestire lo sport in tutte le sue diverse sfaccettature, dopo il colpo di spugna che è stato dato ad una modalità, quella legata ai fondi statali che ogni anno venivano concessi al CONI per la gestione del mondo sportivo, che veniva indicato in tutto il mondo, come una delle più virtuose e singolari modalità di indipendenza e buona gestione dei fondi pubblici.
La presentazione è avvenuta nella sede del CONI dell'Emilia Romagna, in via Trattati Comunitari a Bologna, alla presenza del padrone di casa, il presidente del CONI Andrea Dondi, del presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e con gli interventi dell'assessore allo sport del Comune di Bologna Roberta Li Calzi e del direttore della Scuola regionale dello Sport Andrea Vaccaro.
Un racconto davvero pieno di amore per il movimento sportivo, quello raccontato da Mauro Checcoli: <<Quando ci fu lo sciagurato attacco della politca all'unità del mondo dello sport ed alla sua autonomia, – ha detto l'olimpionico - si può dire che è iniziato un periodo di panico, perchè eravamo abituati a ragionare come una grande famiglia, capace di decisoni importanti anche dall'interno. L'intervento della politca ha spaccato tutto in due: dalla gestione all'utilizzo dei soldi, fino alla programmazione, attribuendo alla nuova identità di Sport e Salute, che è di nomina e gestione politica, quello che prima veniva all'interno del mondo sportivo. Insieme a Gianni Rivera, Nicola Pietrangeli, Livio Berruti e diversi altri, avremmo voluto incatenarci fuori dal parlamento per far capire l'errore commesso.
Ma il presidente del CONI Malagò ci ha chiesto di desistere, per cercare di trovare soluzioni meno plateali. Dopo un anno e mezzo ho ottenuto dallo stesso Malagò, assumendomene tutte le responsabilità, il permesso di pubblicare un documento che potesse aiutare a dare un contributo concreto a questa situazione. Abbiamo trovato la collaborazione gratuita di alcune tra le più importanti realtà storiche, politiche, finanziare e sportive, grazie alle quali abbiamo realizzato una “summa” della storia e della realtà del nostro movimento. La nostra speranza è che i politici leggendo questo contributo possano capire il grosso errore che è stato commesso nel dividere in due parti lo sport. Agli errori, però, si può sempre porre rimedio positivo ed le risposte sono presenti all'interno del nostro libro. Questo è l'insegnamento che abbiamo avuto dallo sport per gli errori commessi, che possono diventare, comunque, la base per costruire carriere ancora più importanti>>.
Sulla difficile situazione, che è stata constatata anche dal presidente Bonaccini che si è detto interessato alle soluzioni presentate, magari trasformandole in iniziative di azione politca, è intervenuto anche Andrea Dondi: <<Checcoli, nelle otto pagine dell'introduzione al volume, ha sintetizzato tutto ciò che noi tecnici, appassionati e dirigenti sportivi, vorremmo far passare al mondo politco. Purtroppo dal dopo guerra ad oggi, ogni volta che la politica è voluta intervenire nella gestione di questo mondo non ne ha azzeccata una. Queste pagine sono per qualsiasi forza politca un libro bianco di facilissimo utilizzo per capire le modalità e le tempistiche nelle quali muoversi per far tornare lo sport al centro dell'eduzione, dai più piccoli fino alle persone anziane>>.