OLIMPIADI INVERNALI - Le curiosità dalla Corea
Tanti atleti, tante storie di sport, certo. Ma anche la politica che si intreccia con le gare e veri personaggi coloratissimi che si incrociano durante e dopo gli eventi. Le Olimpiadi, in fin dei conti, sono anche questo. La delegazione della Corea del Nord, ad esempio, è una delle grandi attrazioni dei giochi: le cosiddette "cheerleaders" nordocoreane si spostano in massa da un palazzetto all'altro, dalle tribune dello sci alpino fino alle piste di ghiaccio, per seguire i propri connazionali. Che spesso sono nelle retrovie delle graduatorie, come ad esempio i due gigantisti Kang Song Il e Choe Myong Gwang, rispettivamente giunti al traguardo finale della loro prova con 44 e 54 secondi di ritardo dal campione Marcel Hirscher, di fatto una manche in più. Le tifose però non si scoraggiano mai e sono anzi molto rumorose.
La curiosità ulteriore, nel rapporto tra le due coree, è che tifosi del Nord e del Sud sventolano insieme la bandiera bianca e azzurra che rappresenta lo stato unificato: un sogno per la gran parte della popolazione coreana, forse più vicino alla realtà grazie alla distensione creata proprio dai giochi. Infine i tifosi kenyani, numerosi in maniera inverosimile e rumorosi per tifare Sabrina Simader, idolo nazionale cimentatasi sia nello slalom gigante, dove è uscita, che nel supergigante dove è arrivata 38esima tra le urla dei suoi connazionali.