L'atletica ricorda Riccardo Orlandi

 

 

Al primo incontro si capiva che da lui c'era solo da apprendere. Un aspetto serio che subito si apriva al sorriso e ad una dolcezza trascinante. A 93 anni si è spento Riccardo Orlandi, uno dei capisaldi del movimento dell'atletica leggera, sia come giudice, ma pure come presidente del Comitato regionale FIDAL. Era rimasto l'ultimo esponente di quel gruppo di giudici di atletica che aveva gestito con posizioni di responsabilità le Olimpiadi di Roma 1960, le ultime a misura d'uomo. Ed è proprio la sua umanità che viene ricordata da tutti coloro che lo hanno avuto come docente ai corsi per Giudici. Entrò in questa <<famiglia>> addirittura nel 1942, divenendo nel giro di pochi anni Internazionale e partecipando così a numerosi eventi: dalle citate Olimpiadi, ai Campionati Mondiali di Roma 1987 fino ai Campionati Europei di Torino. Giudice rigoroso nella conoscenza delle regole ma anche capace di applicarle in modo intelligente, per tanti giudici attualmente in servizio è stato un maestro sia sul campo che fuori ed il suo ricordo ed esempio ha insegnato alle nuove generazioni la conquista dell’autorevolezza sul campo. Era solito dire che un buon giudice va oltre la conoscenza del regolamento tecnico e che non può prescindere dal corretto atteggiamento in campo nei confronti di tutte le componenti coinvolte. Il suo giudizio sulle prestazioni dei colleghi giudici andava considerato anche nelle piccole sfumature, dalla postura in campo, dall'utilizzo delle bandierine, da come si effettua la chiamata degli atleti, da come ci si approccia all’evento. Ma il suo totale amore per l'atletica leggera l'ha portato anche ad essere eletto come fiduciario provinciale (dal 1958 al 1963) e regionale del GGG (dal 1963 al 1973), quindi presidente regionale della FIDAL e subito dopo i Mondiali di Roma come co-commissario nazionale dei Giudici. Negli ultimi anni si divertiva a partecipare alle gare dei Giochi della Gioventù dove portava, a ragazzi digiuni dei regolamenti, le sue competenze tecniche ma soprattutto il buonsenso e qualche consiglio sulle rincorse, i movimenti ma soprattutto sugli atteggiamenti comportamentali da tenere sulle piste e in pedana. Le esequie funebri saranno celebrate domani alle 15.00 nella chiesa della Certosa di Bologna.

Matteo Fogacci

Ufficio stampa

CONI Emilia Romagna